Durante il proprio ciclo di vita, dal primo controllo in fase di accettazione sino a quelli previsti nelle fermate programmate, alcuni serbatoi sferici sono sottoposti alla prova idraulica. Oltre all’incremento del carico dovuto alla pressurizzazione, tale metodo comporta anche un carico sui pilastri di supporto maggiore di quello che si avrebbe durante il normale esercizio dell’impianto. Se durante la fase di prova si verifica un danneggiamento strutturale, esso potrebbe non essere individuato e potrebbe causare problemi durante la successiva ripresa dell’esercizio.

In alternativa, tali serbatoi possono essere ispezionati esclusivamente dall’interno (a meno che venga eseguita l’intera rimozione della coibentazione esterna) mediante l’applicazione di ponteggi al fine di eseguire spessimetria, esame visivo ed eventuali altri indagini in aree di dimensioni limitate.

Tali controlli non comprendono evidentemente l’intera superficie della sfera, comportano lunghi tempi di fermo impianto, smaltimento dell’acqua di bonifica e la presenza di personale all’interno dei recipienti in ambiente dove, in caso di soccorso, non è sempre agevole intervenire.

L’effettuazione di un controllo basato sul metodo dell’Emissione Acustica (EA) rappresenta invece un valido e sicuro strumento per valutare la presenza di eventuali indicazioni di difetto sull’intera superficie della sfera.

Grazie alla capacità dell’EA di individuare e localizzare propagazioni in condizione subcritiche, la prova di pressurizzazione può essere eseguita utilizzando strumentazioni di ultima tecnologia.

Il cliente beneficia di due grandi vantaggi: massima sicurezza a un minor costo e ridotti tempi di fermo impianto.

In aggiunta a molti importanti interventi di controllo, TÜV AUSTRIA si pregia di aver collaudato il più grande serbatoio sferico in Europa che si trova a Berlino – e circa 100 sfere di grossa capacità in ambito internazionale.